Ci sono posti a Roma che non puoi fare a meno di vedere. Ad esempio l’Altare della Patria: non so come sia possibile, ma ogni volta che sono a Roma per lavoro ci passo davanti almeno 2 o 3 volte al giorno su di un taxi. Non è il luogo a cui mi sono affezionata di più, però. Ve ne posso raccontare almeno altri cinquemila, ma mi fermerò a cinque posti da vedere a Roma adesso.
1 Il club
Soho House diventata la casa romana di CP+ da qualche mese. Nasce come club londinese, nel quartiere di Soho, grazie all’intuizione di Nick Jones, imprenditore nel food e nell’accoglienza all’epoca nemmeno trentenne. Narrasi che nella prima Soho House si siano incontrati la prima volta Harry e Meghan, che qui sia nato Spotify e che sia il club preferito di Madonna. Le citazioni in libri e serie tv non mancano (è qui ad esempio che si prende una sonora sbornia Kennedy Marr, il narcisista e donnaiolo impenitente uscito dalla penna di John Niven). Per accedere bisogna essere presentati da un membro del club e poi essere accettati da qualcun altro, il che dona un’aura di mistero ed esclusività. Le Soho House nel mondo però oggi sono ben 28 e la prima in Italia è nata a Roma (presto ne aprirà anche una a Milano, stay tuned). Caffetteria e postazioni di coworking al piano terra (con accesso libero o quasi), camere, spa, palestra, cinema ai piani superiori, fino alla lounge del nono piano e alla roof terrace con piscina panoramica e ristorante al decimo. Lavorare da qui ha il suo perché, in ogni stagione. Anche se ogni volta mi faccio sgamare al telefono al ristorante (per policy al decimo piano si parla solo vis à vis).
2 Il quartiere
Soho House Rome si trova nel quartiere di San Lorenzo. Una scelta insolita e inizialmente discussa. Ma San Lorenzo è l’area a più alto fermento di Roma (forse insieme al tanto decantato Gazometro). E’ qui, a pochi passi dalla zona universitaria, che sta sorgendo il nuovo TSH (ex The Student Hotel, oggi ribrandizzato The Social Hub). Hotel, studentato, area di coworking, bar, ristorante: dentro a ogni TSH c’è un mondo (e noi che abbiamo abitato dentro il primo nato a Firenze lo sappiamo). Dentro quello in progress a Roma ci sarà anche la sede di Accademia Italiana, dando vita al primo Campus del Design. Ah se passate in zona verso l’ora di pranzo un frittino è obbligatorio qui: Osteria Pesce Fritto e Baccalà
3 La bottega gourmet
Fare la spesa come un vero romano? Alla Differenza, bottega gourmet in Largo Magna Grecia, quartiere di San Giovanni. Dietro al bancone, la travolgente simpatia della famiglia Stramaccioni. In bella mostra: salumi rari, formaggi pregiati, tortellini fatti a mano, alici del Cantabrico (quelle vere), vini di piccoli produttori, con una particolare attenzione a quelli naturali, italiani e d’Oltralpe, distillati prodotti con acqua di mare e altre cose di cui non potrete più fare a meno. Qui si viene anche a bere un bicchiere o per un pranzo leggero, eventualmente anche da prendere al volo e consumare in un giardino. E non è raro incappare in qualche vip.
4 La colazione (e l’aperitivo) dei campioni
Maritozzo? Alla Tazza d’Oro al Pantheon. Ciambelline fritte? In piazza di Pietra, dove non è difficile incrociare pezzi di apparato parlamentare di buon mattino. Croissant e spremuta? In via del Corso, vista piazza del Popolo. Ma il miglior crumble è da Grano, Frutta e Farina, a pochi passi da piazza di Spagna. Sul far della sera, piazza di Pietra si presta anche per un aperitivo. Per gli amanti del vino: il Goccetto. Amanti della mixology? Lumen, il cocktail bar del St. Regis.
5 Le vie dello shopping alternativo
Se potessi partire con una valigia vuota e riempirla in loco mi fermerei quasi in ogni store tra Banchi Nuovi e Governo Vecchio: giovani designer e pezzi vintage convivono allegramente con librerie e negozi di musica. Per chi ha voglia di shopping fuori dalle solite blasonate strade, qui c’è di che divertirsi tra moda, arte, design, artigianato. Anche senza spendere cifre folli.
Francesca Puliti